RITIRARSI A VIVERE ALLE AZZORRE

Un capitolo a parte va dedicato a chi  desidera trasferirsi per il proprio “buen retiro” come dicono gli Spagnoli , ovvero trovare un posto ove passare gli anni della vecchiaia, lontano dallo stress e dalla follia quotidiana delle nostre città.

Qui in Portogallo ed alle Azzorre in particolare il discorso si fa particolarmente interessante.

In pensione alle Azzorre

Come detto in precedenza, le Azzorre sono una regione autonoma del Portogallo e quindi a tutti gli effetti sono nella comunità europea. Il vantaggio per i pensionati qui si fa estremamente interessante. Fino al 2019  il Portogallo, nell’intento di attirare capitali stranieri vista la profonda crisi che attraversava, ha varato una serie di leggi con incentivi sia all’imprenditoria straniera che, appunto, per i pensionati. In pratica secondo questo accordo bilaterale tra Italia e Portogallo era possibile farsi accreditare la pensione lorda – si avete letto bene, lorda! – come “Residente non abituale” ed ottenere cosi’ la completa esenzione dalle tasse per 10 anni. Dal 2020 le regole sono un po’ cambiate e prevedono una tassa del 10% su tutte le entrate previdenziali degli stranieri “residenti non abituali” in loco, categoria che fino ad oggi beneficiava di una totale esenzione fiscale per 10 anni. Attenzione: dal 2024 le ultime notizie dicono che tale agevolazione è stata cancellata! Prendete info direttamente dai siti governativi per verificarne l’applicazione effettiva!

COME FARE

I requisiti per ottenere la pensione tassata al 10% in Portogallo sono semplicissimi:

a) Non essere stato tassato come residente fiscale in Portogallo nei 5 anni precedenti la richiesta dello status.

b) Possedere le condizioni necessarie per essere considerato residente fiscale in Portogallo. Quindi l’interessato dovrà dimostrare di aver soggiornato nel territorio per più di 183 giorni o, in caso contrario, dovrà apportare una documentazione, quale contratto di affitto, che faccia presupporre la propria volontà di occupare l’immobile come residenza abituale.

In pratica dovreste andare in vacanza 6 mesi e un giorno all’anno in qualsiasi posto del Portogallo (e quindi ovviamente anche qui alle Azzorre) ed in cambio incasserete la pensione con solo il 10% di tassazione! Non male.

Dopo questo per ottenere la qualifica di Residente fiscale non abituale, bisognerà inoltrare una richiesta presso l’Agenzia delle Entrate portoghesi, la quale dopo circa sei mesi rilascerà tale qualifica che, in ogni caso, non sarà automatica, bensì sarà rilasciata dopo un’attenta valutazione e successiva approvazione da parte delle autorità fiscali.

Dopo aver ottenuto tale riconoscimento, si potrà usufruire della tassazione come residente non abituale per un periodo di 10 anni, al termine del quale si verrà tassati secondo le regole generali del Codice dell’IRS. Proprio alla luce di questo, solo nel 2013 c’è stato un incremento del 40%, rispetto all’anno precedente, nel numero di pensionati stranieri che hanno acquistato casa in Portogallo, con ovvie e positive ricadute sul governo del Paese. Basti pensare che ad oggi i 50 mila aderenti al programma portano al Paese circa 2 miliardi di Pil l’anno.

Solo nel 2014 sono stati ben 5.345 i pensionati italiani che hanno deciso di emigrare, molti tra questi sono partiti in Tunisia, Romania, Bulgaria e, per l’appunto, in Portogallo, dove l’importo pensionistico si incassa al lordo. Infatti i pensionati italiani emigrati in Portogallo, che hanno ottenuto la qualifica di Residente fiscale non abituale, hanno l’opportunità di ricevere la propria pensione, senza soccombere dinanzi alla doppia imposizione.

Le procedure infatti sono rapide e snelle; a Lisbona in pochi giorni è possibile ottenere il codice fiscale, presentando il proprio contratto d’affitto. Ovviamente, come in ogni trasferimento, le difficoltà non mancano, soprattutto per tutti quei pensionati italiani che, dopo aver trascorso un’intera vita in uno stesso luogo, sono costretti a fare i conti con barriere culturali e linguistiche. Aspetti questi che, durante la delicata fase del trasferimento, devono necessariamente essere presi in considerazione, ma che non rappresentano un ostacolo insormontabile, come dimostrato dai numeri.

Esistono inoltre agenzie specializzate che vi potranno aiutare nel percorso per ottenere i documenti necessari, mettendo a disposizione avvocati madrelingua e le entrature necessarie a snellire ulteriormente il percorso di approvazione. Qualche esempio (non abbiamo testato ne contattato personalmente nessuna di queste per cui verificate e chiedete bene):

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