Alessandro E Caterina

10 domande a… famiglia molteni

La Famiglia Molteni  è una bella e semplice famiglia che viveva nel nord Italia e che ad un certo punto ha deciso con coraggio di provare a cambiare tutto e tentare l’avventura di crearsi un futuro alle Isole Azzorre. Gestiscono un bel blog sulla loro esperienza e la pizzeria O’ Sole Mio a São Miguel, nelle Isole Azzorre.

Anche a loro abbiamo posto le nostre 10 domande sui motivi che li hanno spinti ad intraprendere questa avventura e sulle loro impressioni e riflessioni a distanza di qualche anno. Ecco le loro risposte:

1 – Presentate in poche parole il vostro nucleo familiare:

Siamo Giorgio (papà 46 anni), Chiara mamma (40 anni tra poco), Carola (10 anni), Giacomo (8 anni), Polenta e Fiocco (i nostri gatti), Malefica e Razzo-Merlino (i nostri pesci). Siamo una classica e banalissima famiglia comune…

2 – Quando vi siete trasferiti alle Azzorre e dove?

Ci siamo trasferiti sull’isola di São Miguel, in un paesino della costa nord-occidentale, il 28 aprile del 2015.

3 – Che attività svolgevate in Italia prima di trasferirvi e che cosa vi ha spinto a cambiare?

In Italia Giorgio lavorava presso una solida multinazionale come responsabile del settore della manutenzione, dopo aver chiuso la piccola azienda di famiglia che si occupava di automazione industriale.
Chiara era in cassa integrazione ormai da un anno perché l’azienda per cui lavorava era in crisi a causa del calo lavorativo. Si occupava di progettazione di ambienti, specializzata nel settore cucine. Carola frequentava il primo anno di scuola elementare e Giacomo il secondo anno di materna.

4 – Che attività svolgete alle Azzorre?

Siamo partiti con un progetto che si è rivelato molto difficile da mettere in pratica e infatti è ancora lì chiuso nel cassetto delle speranze. Abbiamo capito che dovevamo cambiare idea così Giorgio è rientrato per qualche mese in Italia per seguire un corso professionale di panificazione e in seguito, dopo aver cercato il locale adatto (e non è stato affatto semplice perché ottenere licenze di ristorazione è molto complicato) abbiamo aperto una piccola pizzeria che d’estate offre anche piatti tipici della cucina italiana.

5 – Quanto è stato difficile ottenere documenti per la residenza e per l’attività che svolgete?

I documenti per noi li abbiamo ottenuti con estrema facilità: è stato sufficiente rivolgerci alla sede comunale della nostra provincia di riferimento (Ponta Delgada), poi online abbiamo contattato il Consolato a Lisbona e abbiamo compilato i moduli per l’iscrizione A.I.R.E. Dobbiamo ringraziare tantissimo tutto il personale del comune di Anzano del Parco (il paesino da cui proveniamo) perché da sempre ha fatto e fa tutt’ora da ponte tra noi e il consolato, in caso di chiarimenti o varie necessità.

Per quanto riguarda l’attività… è importante trovare un commercialista onesto e competente e purtroppo noi non l’abbiamo trovato subito…

6 – Dovendo fare un bilancio rispetto alla scelta di vivere e lavorare alle Azzorre lo considerate economicamente conveniente?

Non saprei… non ci siamo trasferiti qui per avere un “ritorno” economico. Sì, il costo della vita è generalmente più basso rispetto all’Italia ma anche gli stipendi lo sono. Ciò che si spende a cena nel nostro ristorante non è paragonabile a ciò che verrebbe a costare se fosse in Italia. Però le tasse sono effettivamente minori.

7 – Quali attività consigliate a chi pensa di trasferirsi e non è ancora in pensione?

Sono in tanti a porci questa domanda. Il turismo è innegabilmente in forte espansione perciò probabilmente puntare in questa direzione è una scelta vincente. A chi pensa di trasferirsi, però, raccomandiamo di dare uno sguardo d’insieme a TUTTE le isole. São Miguel è la principale, la più sviluppata, insomma, è innegabilmente l’isola che offre di più ma comprensibilmente, il governo azzoriano vorrebbe che tutte le isole si sviluppassero omogeneamente perciò, allo stato attuale dei fatti, le sovvenzioni e gli aiuti che prima venivano elargiti indistintamente, adesso sono stati tagliati in buona parte su quest’isola, proprio per spingere i nuovi imprenditori a puntare verso le altre. Terceira è già legata al Portogallo continentale dai voli low coast e questo ha segnato il primo passo importante per lo sviluppo di Sao Miguel.

8 – La lingua ha rappresentato un problema?

No… siamo arrivati qui con un buon livello d’inglese e francese e il portoghese, pian piano è arrivato da sé. La necessità di comprendere e di farsi capire ha avuto la meglio sull’imbarazzo. Noi adulti il Portoghese (che sulle isole non è lo stesso portoghese che si parla nel continente) lo capiamo e più o meno lo parliamo, ma i nostri figli sono riusciti ad integrarsi proprio alla perfezione: non hanno accento che li identifichi come “stranieri”, è davvero incredibile. Giacomo parla addirittura il dialetto locale…

9 – Tornereste indietro o pensate di tornare indietro?

Ogni inverno torniamo in Italia per trascorrere il Natale in famiglia. Finisce qui! Ogni volta rientriamo a casa stanchi e sotto pressione per via del traffico, dello stress e della freddezza che ormai accompagnano l’Italia. Ci teniamo aggiornati leggendo le notizie ANSA e sembra che ogni giorno aumentino i disagi e la violenza. Noi stiamo bene qui.

10 – Due pro e due contro della tua vita alle Azzorre:

Positivo: ci siamo inventati una nuova vita e abbiamo capito che siamo più forti di quanto non pensassimo. Abbiamo imparato che la vita è una sola e va vissuta al massimo, apprezzando soprattutto le piccole cose.
Negativo: il tasso d’umidità e la mancanza delle prelibatezze culinarie italiane (facciamo fatica perfino a trovare i frollini e NON C’E’ IL PROSECCO!!!!!)

Uno scorcio di Pico visto da Faial